Aurelio Paradiso
UNA NUOVA OPERA UTILE PER BIBLIOTECARI E OPERATORI SOCIO CULTURALI
Per le Edizioni di Comunità, iniziativa in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti, da giugno 2024 è disponibile un altro “strumento di lavoro” per bibliotecari e operatori socio culturali. Il titolo dell’opera di Chiara Faggiolani è Il problema del tempo umano. Le biblioteche di Adriano Olivetti: storia di un’idea rivoluzionaria.
1. Negli anni Cinquanta, scrive Franco Ferrarotti, il progetto di Adriano Olivetti «non era particolarmente ben visto dagli azionisti della Ditta preoccupati dei loro dividendi». In campo economico, dopo settanta anni, si comincia a ragionare in termini di «mutualità allargata», estesa a tutti gli abitanti di un determinato luogo.
2. È auspicabile che le intuizioni del “profeta” vengano recepite anche in campo socio-culturale e che la tanto attesa struttura intermedia diventi essenziale nella vita della nostra gente.
3. Non occorrono strutture nuove, basta affiancare il volontariato delle centinaia di centri sociali presenti nel Paese con specifiche competenze professionali, già definite in epoca olivettiana.
4. Il libro della professoressa Chiara Faggiolani, presentato appresso, racchiude due storie parallele: quella delle biblioteche e quella dei centri comunitari, inducendo alla riflessione sui servizi socio-culturali che devono ancora imboccare la strada delineata da tempo.
Le pagine che il libro dedica a Latina prendono spunto dall’esperienza olivettiana che da Terracina si è estesa a Latina e Bassiano. Il generoso volontariato del Movimento Comunità si è impegnato in ciascun Comune, in una Provincia che ne era totalmente priva, ad avviare un servizio di pubblica lettura integrando il libro con altri mezzi di comunicazione e coinvolgendo il lettore in attività culturali e in primi studi d’ambiente.
È una storia quella scritta in terra pontina che deve essere posta all’attenzione soprattutto dei giovani (istituti di istruzione superiore in primis) perché presenta requisiti di originalità non facilmente reperibili altrove e può orientare le scelte future.
Si comincia con la concessione, da parte della Famiglia Caetani, del Castello di Sermoneta al Movimento di Collaborazione Civica (MCC) per i Corsi di educazione nuova (1949-1961).
Si sono susseguiti: il Centro sociale MCC in convenzione con la Cassa per il Mezzogiorno (1961-1972), le attività del periodico “Partecipazione” (1973-1994). Sono le voci principali di una successione di eventi che hanno il valore di storia e che ha visto agire personaggi e associazioni che hanno validamente contribuito a scriverla (basti leggere il volume di Anelli e l’inchiesta fotografica sul Piccarello editi dalla Camera di Commercio).
Questo libro concentra l’attenzione sul Convegno della Commissione Nazionale Attrezzature Culturali (CNAC) Attrezzature e operatori culturali della Provincia di Latina (Hotel Europa, 17.04.1982), presidente Adriano Buzzati Traverso. Tra le conclusioni: il coordinamento delle strutture e l’intervento dell’operatore culturale. Tre anni dopo, il 12 e 13 ottobre 1985, si è tenuto a Latina il Convegno nazionale di studio sul “Sistema di servizi culturali del Comprensorio pontino” organizzato dalla CGIL Funzione pubblica e scuola e dall’ASSOPER (Associazione degli operatori culturali della provincia di Latina), presidente il Rettore dell’Università “La Sapienza” Antonio Ruberti. Questo secondo Convegno dà maggiore concretezza alle conclusioni del precedente con una prima definizione di “Sistema” e la stampa della proposta di legge della Regione Lazio sull’operatore culturale.
Per le significative esperienze vissute dal 1949, i due citati Convegni e la definizione di “Sistema di servizi culturali” (senza elencare altre iniziative fiorite a latere nel territorio), Latina è già Capitale della Cultura in considerazione dei meriti acquisiti sul campo (la più nobile delle investiture).
Il vero problema adesso è che se ne renda conto e sappia farsi valere.